lunedì 10 novembre 2008

Beigua

Scrivo a mente fredda sulle gare di settimana scorsa. Sinceramente mai mi sono trovato a mio agio sulle cartine liguri, ma quello che è successo domenica mi ha costretto a “subire” l’onta del secondo ritiro della mia vita. Il primo era accaduto per un colpo di calore parecchi anni fa. Il secondo invece perché ho avuto paura di non tornare più al ritrovo. Una giornata con un clima infame: pioggia, vento e nebbia, collegati poi ad una cartina difficile ed ostica, hanno reso la gara tra le più tecniche dell’anno. I tracciati poi… sono stati tra gli artefici di numerosi abbandoni, come il mio. Non voglio essere polemico nel dire che non bisognerebbe fare questo tipo di gara, anzi…onore a chi è riuscito a portarla a termine. E’ una vittoria anche per l’ultimo arrivato. Ma andiamo con ordine…
Sabato Prà Riondo ci accoglie con una splendida giornata ma io non sono al meglio fisicamente a causa di un problema avuto nella notte. Decido comunque di partire (senza strafare) e per quattro lanterne vado precisissimo anche se, come avevo preventivato, ero sicuro che avrei finito subito la benzina. Infatti commetto un erroraccio sulla scelta per le due lanterne successive, compromettendo la gara….ma va bene così. Ci rifugiamo, dopo mezz’oretta di strada, nell’appartamento affittato dai gentilissimi e ben organizzati amici della Punto Nord, nei pressi dell’Eremo del Deserto, vicino ad Apicella. Una bella serata passata in compagnia con un’ottima e rifocillante cena e crollo subito nel sonno più profondo in cinque minuti.
Il mattino dopo si capisce subito che le previsioni meteo erano state azzeccate. Alla perfezione! Salendo verso il Beigua un temporale ci accompagna per tutta la strada, facendomi immaginare che avrei fatto una pessima gara. Oramai è una costante: con la pioggia non ho mai fatto grandi prestazioni. Mi perdo subito alla prima…alla seconda…bene alla terza (ma oramai sono già passati più di 25 minuti!) ed il capolavoro lo combino andando alla 4. In cartina non mi ricolloco più. Vado a zonzo per 20 minuti, senza trovare un particolare che mi dica dove sono e accompagnato solo da un totale silenzio, se non il rumore della pioggia e di un debole vento. Cercando di ritornare alla 3 sono oramai convinto che sono uscito fuori carta. Prima la bussola mi dice che sto andando in una direzione e due minuti dopo mi ritrovo girato di 180°. Comincio a temere che il famoso campo magnetico del Beigua, di cui Samuele mi aveva parlato un paio di ore prima, esista veramente. La scarsa visibilità, che sarà stata di 20 metri, gli occhiali appannati ed il freddo che cominciavo a sentire mi convincono ad abbandonare, o meglio a cercare la via del ritorno…perché non sono poi così sicuro di sapere dove andare. Comincio a salire, andando un po’ in costa e dopo una decina di minuti scorgo la sagoma del norvegese che aveva il mio stesso percorso, anche se in MA. Finalmente capisco dove sono e nonostante il week end andato male, sono contento di essere ritornato (intendo: solo del lato orientistico, per il resto è stata una bella gita in compagnia!) Un grazie agli amici della Punto Nord per l’ospitalità.
Una gara d’altri tempi, una gara alla Mario.

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